Biografia

Adriano Foschi

Adriano Foschi è nato a Milano dove ha studiato alla Scuola Superiore di Pittura della Accademia di Belle Arti di Brera. Espone dal 1962 in mostre personali e collettive. Nel 1964 pubblica il manifesto “Etopatofisica” come denuncia dell’alienazione urbana.

Nel ’70 fonda la rivista d’arte a diffusione internazionale “Humandesign”. Nel ’75 lascia la città e va a vivere ad Adro, in Franciacorta, dove fonda una “Comune” arteterapica, primo esperimento nel mondo di arte totale. Nel 1980 pubblica il manifesto “Transarte” come denuncia alle contaminazioni.

Nel 1989 sceglie di vivere a Garda, permeato da un nuovo spirito con l’intenzione di smettere di denunciare. Nel ’93 alla Sanmicheliana Losa di Garda, dà vita al fantomatico personaggio “De Melo”, con lo scopo di dare prevalenza alla “Scrittura” come mezzo espressivo avanzato, quale traslazione del Logos.

Sfoggia la sua esperienza grafica per demolire il mito dell’opera unica, riconoscendo l’importanza fondamentale della riproducibilità tecnica nello sviluppo della comunicazione e della coscienza. Infrange le barriere già storicamente assalite da precursori, tra “artigianato” ed “arte”, proponendo visività di “largo consumo europeo”.

Tra le più recenti creazioni gli “Alimenti poetici”. Nel ’95 espone al Palazzo Esposizioni Ex-Anti col titolo “Chiare fresche & dolci acque…”. Premi ricevuti: Trofeo della Critica e del Pubblico al “Maggio artistico” di Bardolino 1998 e 2000. 1° premio per una lirica sul Garda al Concorso Nazionale Letterario “Premio Riviera” “Laurence Olivier” e “Vivien Leight”, Villa di Punta S. Vigilio, Garda, 2000.

Testo critico

Nella sua lunga e luminosa carriera, Adriano Foschi ha sempre saputo cogliere l’unità nel molteplice. Fin dalle primissime opere, la sua arte di avanguardia ha trasceso la fissità dell’icona e della convenzione, ha attraversato con grazia i campi del figurativo e dell’astratto, ha sfatato il mito dell’opera unica valorizzando la riproducibilità tecnica come mezzo di diffusione culturale.

Sia nelle sperimentazioni più ardite che nelle composizioni più canoniche, la sua arte è intrisa di omaggi a maestri di ogni tempo, come Botticelli, Caravaggio, Tintoretto. Del resto, il suo percorso affonda le radici in una secolare tradizione pittorica di famiglia, culminante nel figlio Davide, anch’egli artista visionario e innovatore.

Nonostante ciò, Adriano Foschi conserva la sua singolare specificità nel panorama contemporaneo. La sua è un’arte poliglotta, che non si cristallizza in una singola espressione ma sa spaziare nel vasto orizzonte delle possibilità, arrivando a fondere linguaggi apparentemente antitetici, come nel caso dei suoi “alimenti poetici”.

Nelle opere degli anni Settanta è la linea a dominare incontrastata, come in uno dei suoi dipinti più celebri, Tensione di equilibrio: un’intersecazione cromatica che squarcia la tela in simmetrie minimalistiche, forse memori dei tagli di Fontana.

Un’essenzialità che nelle opere di Adriano Foschi rivela sempre uno slancio verso un Oltre, una dimensione insondabile dove il velo dell’illusione cade assieme ai suoi orpelli materici, e ai nostri occhi si palesa finalmente il Reale nella sua essenza più pura e incontaminata.

Angela Patrono

Opera rappresentativa

Adriano Foschi

Senza titolo

Olio su tela

120 x 60 cm