Biografia

Davide Foschi

Nasce a Milano il 9 febbraio del 1972 da una famiglia dalle antichissime tradizioni artistiche che si è tramandata il sapere di padre in figlio fin dalla Firenze del ‘500.

Artista internazionale noto per opere come le Icone Dinamiche, che dialogano con gli antichi maestri (ad esempio, La Nuova Cena, la prima “nuova” dopo secoli di “ultime cene”, selezionata ed esposta ad Expo 2020 Dubai/Abu Dhabi assieme a L’Illuminato) e per la misteriosa Pietà, il dipinto non fotografabile che dal 2009 si modifica inspiegabilmente dinnanzi agli occhi degli spettatori in grandi eventi istituzionali.

Numerose sono le mostre personali e le rassegne di fianco a tanti maestri dell’Arte contemporanea, tra cui Andy Warhol, Roy Lichtenstein e Jean-Michel Basquiat.

È il fondatore del Metateismo, avanguardia artistica per un Nuovo Rinascimento che dal 2013 ha sfornato Manifesti pubblicati e tradotti in tutte le lingue, condivisi da migliaia di persone, sull’arte, la filosofia, l’economia, l’alimentazione e il profumo.

È Presidente del Centro Leonardo da Vinci – Art Expo di Milano, fondatore del movimento culturale del Nuovo Rinascimento e direttore artistico del relativo Festival, evento interdisciplinare in cui tra mostre, concerti, conferenze e spettacoli si riuniscono le Eccellenze culturali e imprenditoriali che con lui lavorano alla formazione di un Umanesimo 2.0.

Intellettuale, performer, appassionato di antropologia e di filosofie antiche occidentali ed orientali, conferenziere di storia dell’arte e di evoluzione umana, poeta e saggista, imprenditore, Foschi rappresenta un vero e proprio “viaggiatore del tempo”.

Testo critico

Il lungo dipanarsi delle epoche storiche ha visto comparire, di quando in quando, esseri umani che, per predisposizione innata, hanno sentito il bisogno di proiettarsi oltre i confini delle convenzioni e di partire verso nuovi orizzonti, spinti da un’arcana consapevolezza.

Sono i pionieri dello spirito, in avanscoperta verso nuovi territori artistici, culturali o filosofici. Benché non sempre compresi appieno, riescono a radunare attorno a sé tante altre anime che condividono la loro missione in qualità di compagni di viaggio. Davide Foschi fa parte di questa cerchia eletta, attraverso la sua arte che sembra provenire da un non-tempo e da un non-spazio, dove semplicemente l’Essere è, senza forma o definizione.

Il fondatore del Metateismo distilla l’essenza dell’umano estrapolandone la sostanza trascendente. Tutte le opere di Foschi, infatti, sono permeate dal contatto con la dimensione del sacro, in una ricerca incessante del Graal interiore attraverso un percorso labirintico, nella consapevolezza che la via d’uscita si trova dentro.

Questa Sehnsucht ha il suo ideale compimento artistico attraverso l’integrazione degli opposti, da attuarsi armonizzando le inevitabili dualità: nelle sue opere si amalgamano echi d’Occidente e suggestioni d’Oriente, lampi di luce e velami di tenebre, in un’armonia che comunica attraverso la brillantezza del colore e un dinamismo in metafisica espansione.

Per Foschi il ritorno al Bello, fondato sulla sacralità dell’essere umano, non può prescindere dal dialogo con gli antichi maestri. Il fondo oro adoperato nelle Icone dinamiche non è mera evocazione nostalgica, è viva adesione al sentire neoplatonico e alla visione trascendente della luce divina, «luce intellettüal, piena d’amore; / amor di vero ben, pien di letizia; / letizia che trascende ogne dolzore» (Dante, Par. XXX, vv. 40-42). La sua poetica personale è costellata di riferimenti a Leonardo, pittore e scienziato in grado di congiungere gli opposti in nome dell’unità delle arti: pensiamo alla Nuova Cena, dove la luce cristica è insieme fulcro, spaccatura e convergenza.

Ma l’artista metateista ha instaurato un fitto dialogo anche con Raffaello, il Mago del Rinascimento: è il caso di Madonna con Bambino, ispirato ai capolavori dell’Urbinate. Nelle sue pennellate lucenti ed espansive, rivisitando le teorie dei colori di Goethe, il maestro Foschi incorona una Maternità che sprigiona una potenza dall’impatto ultraterreno. Un connubio di pathos e tenerezza che rievoca la teofania della Madonna Sistina di Raffaello ma anche la purezza dei mosaici medievali, reinterpretati con un dinamismo futurista che sembra citare Balla e Boccioni.

Guidato dalla pittura alchemica di Raffaello, Davide Foschi invita a sua volta l’osservatore a cercare il sostrato metafisico che si cela sotto il velo dell’apparenza dettata dai sensi. A questo punto è impossibile non citare La Pietà, l’opera del Mistero: una tela realizzata in circostanze misteriose e tuttora in costante trasformazione. Un enigma per migliaia di visitatori, laici o credenti che siano: le figure sempre nuove che appaiono sul supporto pittorico sono uno specchio della realtà in perenne evoluzione, proprio come lo spirito umano. Ed è proprio questa consapevolezza a fare di Davide Foschi un artista evoluzionario nel vero senso del termine.

Angela Patrono

Opera rappresentativa

Davide Foschi

La Nuova Cena

Olio su tela

120 x 100 cm