Biografia

Angela Alberici

Angela Alberici è un’artista residente a Vigevano. Formatasi da autodidatta attraverso decenni di esperienza creativa nel mondo della moda e della scenografia, approda al design, con la creazione, fra gli altri oggetti, di lampade di cristallo che sono scrigni di luce, e quindi all’arte vera e propria, con il desiderio di convogliare le capacità tecniche, acquisite e stratificate, in quella esigenza di espressività, sulla scia di una tensione radicale verso la libertà.

La Alberici ha esposto le sue opere in numerose mostre personali e collettive. Fra queste ultime rientra la sua partecipazione al Festival del Nuovo Rinascimento 2020, presso Villa Tittoni.

Oggi la sua ricerca mira a “curiosare” fra materiali e soluzioni tecniche che siano capaci di sintetizzare la sua passione per la luce e l’interesse per la dimensione materica degli oggetti.

Testo critico

Artigianato ascetico: la poetica di Angela Alberici

Curiosa e creativa sperimentatrice, Angela Alberici imposta la propria ricerca artistica superando il sensazionalismo di certa arte contemporanea e valorizzando la componente “artigianale” della propria esplorazione. Formatasi da autodidatta attraverso decenni di esperienza creativa nel mondo della moda e della scenografia, la Alberici approda al design, con la creazione, fra gli altri, di lampade di cristallo che sono scrigni di luce, e quindi all’arte vera e propria, con il desiderio di convogliare le capacità tecniche, acquisite e stratificate, in una esigenza di espressività radicalmente libera e indipendente. Appassionata del lavoro sui più disparati materiali, nella sua ricerca recente predilige il cartongesso e le resine, con cui esprime lo sforzo dell’artista sulla materia: il lavorio incessante richiesto da questa tecnica trasforma la creazione artistica in una prassi ascetica – nel senso etimologico dell’“esercizio”. Fare arte significa così per la Alberici scontrarsi col mondo e con la condizione umana, partecipare a una guerra già persa in partenza, sic rebus stantibus, ma in cui l’artista testardo e volenteroso riesce a instillare spazi di bellezza e di assoluto. Spazi fatti di luce, in cui anche il dolore possa trovare senso mediante una catarsi dello sguardo.

Luca Siniscalco

Opera rappresentativa

Angela Alberici

"Anime"

Plexiglass su legno, luce led rivestito con tessuto acrilico

100 x 100 cm

Intervista

– Decolliamo volando dritti al punto: cos’è l’arte per te e quando è scoccata la scintilla per intraprendere il tuo cammino artistico?

Per me l’Arte è emozione, emozione pura. Gli anni ‘70 e la “turbolenza” che hanno portato nel mondo mi hanno spinta a “creare”.

– Se tu potessi andare a cena con un grande artista passato alla storia, chi immagini al tavolo con te? Siamo curiosi, raccontaci! Di cosa parleresti? Che cosa ti piacerebbe chiedergli?

Ho sempre ammirato Jackson Pollock. Con lui parlerei di tutto, ma non di Arte. Punterei alla conoscenza delle sue Fantasie.

– Fai parte del Nuovo Rinascimento e di un’Associazione come “Verso un Nuovo Rinascimento APS” che ha a cuore la diffusione della Bellezza nella nostra società contemporanea, in tutti i settori. Che ruolo ha per te la Bellezza? Diceva Dostoevskij che la Bellezza salverà il mondo, tu cosa ne pensi?

Per me la bellezza è anche Educazione e soprattutto Rispetto per l’essere umano. La Bellezza salverà il mondo se l’Uomo imparerà a rispettare il suo prossimo.

– A Milano abbiamo aperto il nuovissimo Centro Leonardo da Vinci Art Expo, centro artistico-culturale di via Carlo Torre 24 dedicato alla Genialità; qual è la tua visione della genialità? Ti è mai capitato di pensare od esclamare la frase, rivolta a te stesso o a qualcun altro : “Sei un genio!”  Descrivi, se ti ricordi, la situazione.

Non ho mai abusato della parola Genio. Una sola volta lo dissi a mio figlio quando risolvette un problema di matematica, per me incomprensibile.

– Una delle prerogative del nostro appuntamento annuale, il “Festival del Nuovo Rinascimento” è quella di unire mondi in apparenza diversi, come l’Arte e l’Economia, la Cultura classica e quella scientifica: tu, da artista, cosa ne pensi?

Sono mondi diversi che si attraggono, per me combinarli è un’ottima idea.

– Atterriamo con gusto: sei a cena e dal tavolo puoi ammirare una serie di opere d’arte accompagnate anche da un perfetto sottofondo musicale: raccontaci il tuo menù ideale, dall’antipasto al dolce, vini inclusi. Orsù siamo in Italia!!

La mia cena ideale: Ostriche, Plateau Royal, il tutto innaffiato da un ottimo Gewürztraminer!

Ora che ci salutiamo lascia che il pubblico che ti legge si ricordi di te anche attraverso un tuo pensiero sintetico. La tua frase è:

“Vivi e lascia vivere”.