Biografia

Mauro Masetti

Nato a Ravenna nel 1960 dove vive e lavora, formazione autodidatta. Tutto ha avuto inizio da una fine, e così senza saperlo né volerlo si è ritrovato a stendere del colore su superfici di ogni genere che gli capitavano tra le mani e ha sentito nascere in lui un senso di pace e di stupore, tanto che dipingere è diventato un’esigenza quotidiana.

La ricerca del colore, lavorare la materia, creare forme sono diventate parte del suo mondo, del suo essere quotidiano. Astratto e informale sono le correnti artistiche a cui si è avvicinato con maggiore interesse e da cui trae ispirazione in quanto le sente vicine al suo essere.

Annovera numerose esposizioni in città italiane ed anche all’estero. Tra le mostre spicca “Raffaello 500” nella splendida cornice di Villa Tittoni a Desio (MB) per il Festival del Nuovo Rinascimento 2020.

È artista in permanenza del Centro Leonardo da Vinci – Art Expo. Ha partecipato alla mostra concorso della 7° edizione del Festival del Nuovo RinascimentoNel mezzo del Cammin…tra guerra e pace” ottenendo la Menzione d’Onore della Giuria di Qualità.

È presente nel Catalogo Arte Moderna edito G. Mondadori da diversi anni, nell’Annuario di arte contemporanea 2018 ed altri cataloghi.

Testo critico

Il rapporto tra un artista e la sua opera è spesso paragonabile alla biblica lotta tra Giacobbe e l’angelo: un duello a mani nude con una forza superiore incontrollabile e selvaggia, da integrare e interiorizzare, non senza un intimo travaglio, per poi ricevere in ricompensa una “benedizione”, ossia un ampliamento delle facoltà percettive.

Mauro Masetti vive la creazione artistica in maniera carnale, viscerale, ascoltando le pulsazioni di un universo interiore in continuo fermento. Il risultato è una pittura che scava nei meandri del subconscio, riportando intatta l’essenza del Vero.

I materiali di recupero usati dall’artista narrano di una bellezza mai scontata, da trovare anche nei piccoli frammenti di vita quotidiana che giungono alla consapevolezza come conchiglie trasportate dalla risacca.

Il pittore, infatti, ha iniziato il proprio iter creativo proprio raccogliendo materiali portati come un dono dalle onde del mare nella costa ravennate.

Ed è proprio dall’umiltà di semplici oggetti, coordinati con autentica maestria artigianale, che proviene la grandezza di Masetti, consapevole che il Bello universale è dato dall’armonia delle singole parti.

È il pensiero creativo ad assemblare ogni elemento e a dare significato ai significanti. Nelle tele di Masetti il senso si mimetizza tra pieghe e grumi di colore, fa capolino tra cromie ardenti e strizza l’occhio per poi sfuggire inafferrabile; ma all’artista non sfugge la sua scia invisibile e intangibile, che rimane impressa nell’anima come un’Idea platonica.

Uscita dagli abissi è forse il manifesto programmatico di Masetti. Un paesaggio d’anima evaso dai sotterranei del pensiero, proveniente da quell’humus fecondo d’incessante forgia e perpetuo richiamo alla creazione.

L’artista ausculta sé stesso e ciò che lo circonda, immortala una sensazione e la trasmuta in grido di colore, tra un ossimoro di contrasti armonici e un’alchimia di gradazioni atmosferiche, in un gioco di forze elementari che serbano in sé l’immagine primigenia, come una segreta radiazione divina.

L’enigma rimane irrisolto, l’abisso non si richiude. Ma uscirne è possibile, come dimostra Masetti: basta trovare i versi del proprio personale poema – campiture cromatiche di tempesta e impeto, sottratte alla furia naturale – per poi pronunciare la celebre chiusa dantesca: “E quindi uscimmo a riveder le stelle” (Inf. XXXIV, 139).

Angela Patrono

Opera rappresentativa

Mauro Masetti

Uscita dagli abissi

Acrilico su tela

48 x 63 cm

Galleria opere

Intervista

– Decolliamo volando dritti al punto: cos’è l’arte per te e quando è scoccata la scintilla per intraprendere il tuo cammino artistico?

Per me l’arte è un’avventura e, come tale, ricca di imprevisti che ti stimolano a cercare ed a scoprire nuove strade.
La scintilla l’ho sentita scoccare in un momento in cui avevo necessità di superare un dolore e tornare a vedere il mondo a colori.

– Se tu potessi andare a cena con un grande artista passato alla storia, chi immagini al tavolo con te? Siamo curiosi, raccontaci! Di cosa parleresti? Che cosa ti piacerebbe chiedergli?

Andrei a cena con Mark Rothko e vorrei parlare con lui della sua esperienza di bambino immigrato nell’America dei primi anni del ‘900 del secolo scorso.
Gli chiederei cosa lo ha portato al suicidio e se avessi la possibilità proverei a dissuaderlo dal farlo.

– Fai parte del Nuovo Rinascimento e di un’Associazione come “Verso un Nuovo Rinascimento APS” che ha a cuore la diffusione della Bellezza nella nostra società contemporanea, in tutti i settori. Che ruolo ha per te la Bellezza? Diceva Dostoevskij che la Bellezza salverà il mondo, tu cosa ne pensi?

La Bellezza ha per me un ruolo importante ma non dobbiamo confonderla con la bellezza superficiale di cui siamo bombardati quotidianamente.
Dobbiamo imparare a cogliere la bellezza delle piccole cose.
Non se la bellezza salverà il mondo, ma sicuramente lo renderebbe migliore.

– A Milano abbiamo aperto il nuovissimo Centro Leonardo da Vinci Art Expo, centro artistico-culturale di via Carlo Torre 24 dedicato alla Genialità; qual è la tua visione della genialità? Ti è mai capitato di pensare od esclamare la frase, rivolta a te stesso o a qualcun altro : “Sei un genio!” Descrivi, se ti ricordi, la situazione.

Io penso che la genialità sia qualcosa che è in ognuno di noi in quanto non si studia e non s’impara, la differenza sta nel trovarla in se stessi ed esprimerla.
Sì, mi capita di dire a me stesso “sei un genio”, ma è un modo per caricarmi.

– Una delle prerogative del nostro appuntamento annuale, il “Festival del Nuovo Rinascimento” è quella di unire mondi in apparenza diversi, come l’Arte e l’Economia, la Cultura classica e quella scientifica: tu, da artista, cosa ne pensi?

L’incontro di mondi in apparenza diversi è una cosa molto bella che condivido pienamente perché accresce il bagaglio culturale di ognuno di noi.

– Atterriamo con gusto: sei a cena e dal tavolo puoi ammirare una serie di opere d’arte accompagnate anche da un perfetto sottofondo musicale: raccontaci il tuo menù ideale, dall’antipasto al dolce, vini inclusi. Orsù siamo in Italia!!

Sono uomo di mare ed il mio menù ideale è pesce:
Antipasto: frittura di bianchetti con aceto balsamico
Primo: passatelli asciutti con pomodori datterini e scampi
Secondo: scorfano al forno con patate, pomodorini ed olive taggiasche
E per finire classica zuppa inglese
Il tutto accompagnato da un Greco di Tufo.

– Ora che ci salutiamo lascia che il pubblico che ti legge si ricordi di te anche attraverso un tuo pensiero sintetico. La tua frase è:

Non mollare mai.