Biografia

Nicolò Accaria

Nicolò Accaria è un giovane artista diplomatosi nel 2014 all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) in Grafica d’Arte.

Sin da quell’anno membro del Metateismo, è storico membro del Nuovo Rinascimento, con cui ha esposto in tutte le sei edizioni del Festival (a Milano al Museo Mu-Mi Ex Fornace nel 2016 e 2019, nel 2017 e 2018 a Lucca a Villa Bottini, nel 2018 al Palazzo delle Albere di Trento, nel 2020 a Desio, a Villa Tittoni).

Nel novembre del 2016 ha allestito, all’interno del Centro Leonardo da Vinci, la sua prima personale.

Si dedica alla ricerca artistica con un particolare studio sui materiali, in particolare sul legno.

Testo critico

La passione di Accaria per la dimensione artigianale e materica dell’arte lo porta a esercitare la propria perizia sulla matrice lignea, disinteressandosi della stampa successiva e proponendo così al pubblico delle opere che si collocano, su un piano tecnico, fra il dominio della xilografia e quello della scultura. Incidere i segni sul legno è per Accaria una forma di espressione radicale: plasmare questa materia, che si radica simbolicamente nel suolo, in una fedeltà alle nostre più arcaiche radici, è per l’artista uno strumento indispensabile per esprimere quella necessità interiore, fatta di bellezza e comunicazione, che è cardine essenziale dell’arte neorinascimentale. La ricerca della meraviglia si accompagna in Accaria a una particolare attenzione e sensibilità nei riguardi delle tematiche esistenziali e dei grandi interrogativi dell’uomo. Anche la paura, la codardia e le emozioni negative fanno parte di una ricerca estetica attenta al mistero della vita: realmente, in Accaria, «l’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni» (Pablo Picasso).

Luca Siniscalco

Opera rappresentativa

Nicolò Accaria

Codardia

Legno e tecnica mista

50 x 70 cm

Intervista

– Decolliamo volando dritti al punto: cos’è l’arte per te e quando è scoccata la scintilla per intraprendere il tuo cammino artistico?

Per me l’arte è stata il primo modo per esprimermi, poiché da bambino ho avuto gravi problemi di linguaggio. L’arte mi ha aiutato a comprendere e amare il mondo che mi circonda in una costante ricerca del bello.

– Se tu potessi andare a cena con un grande artista passato alla storia, chi immagini al tavolo con te? Siamo curiosi, raccontaci! Di cosa parleresti? Che cosa ti piacerebbe chiedergli?

Vorrei poter incontrare Leonardo da Vinci per chiedergli come ha potuto raggiungere la perfezione, in così tanti campi, nel corso di una sola vita. Vorrei che mi svelasse qualcosa di sé, che mi potesse mettere in contatto con la sua grandezza.

– Fai parte del Nuovo Rinascimento e di un’Associazione come “Verso un Nuovo Rinascimento APS” che ha a cuore la diffusione della Bellezza nella nostra società contemporanea, in tutti i settori. Che ruolo ha per te la Bellezza? Diceva Dostoevskij che la Bellezza salverà il mondo, tu cosa ne pensi?

La bellezza è equilibrio, e come tale è il traguardo da raggiungere per la salvezza e la redenzione. Il mondo ha bisogno di rieducarsi alla bellezza per ritrovare ideali e capacità di crescita.

– A Milano abbiamo aperto il nuovissimo Centro Leonardo da Vinci Art Expo, centro artistico-culturale di via Carlo Torre 24 dedicato alla Genialità; qual è la tua visione della genialità? Ti è mai capitato di pensare od esclamare la frase, rivolta a te stesso o a qualcun altro: “Sei un genio!”  Descrivi, se ti ricordi, la situazione.

Per me genio è colui che riesce a comprendere, risolvere e superare problemi che ad altri appaiono insolubili, e che portando nuova luce è capace di trainare l’umanità verso traguardi di conoscenza e di miglioramento.

– Una delle prerogative del nostro appuntamento annuale, il “Festival del Nuovo Rinascimento” è quella di unire mondi in apparenza diversi, come l’Arte e l’Economia, la Cultura classica e quella scientifica: tu, da artista, cosa ne pensi?

Ritrovare l’uomo nella sua interezza tramite la coesistenza di tutti i suoi aspetti è il fine ultimo che il Nuovo Rinascimento si prefigge, per promuovere una nuova realtà di crescita e di miglioramento di se stessi e del mondo che ci circonda.

– Atterriamo con gusto: sei a cena e dal tavolo puoi ammirare una serie di opere d’arte accompagnate anche da un perfetto sottofondo musicale: raccontaci il tuo menù ideale, dall’antipasto al dolce, vini inclusi. Orsù siamo in Italia!!

Aprirei la cena con un antipasto di salumi italiani, per poi continuare con un raffinato risotto al tartufo, il tutto annaffiato da un ottimo Amarone della Valpolicella. Filetto in crosta a cottura media, e fragole con un sottofondo dell’immortale musica dei Beatles.

– Ora che ci salutiamo lascia che il pubblico che ti legge si ricordi di te anche attraverso un tuo pensiero sintetico. La tua frase è:

L’uomo senza curiosità è destinato a estinguersi.