Biografia

Loredana Borgna

Borgna Loredana nasce a Torino nel 1952, da una famiglia di origini operaie. Vive in un paese delle bellissime Valli di Lanzo. Vorrebbe spaziare fra letture e scritture, ma si deve accontentare di vivere e rincorrere sogni.
La sua vita non è stata tutta rose e fiori. Ha conosciuto molti lati negativi e dolorosi che l’hanno forgiata e hanno fatto di lei una donna forte e combattiva.

Con lo scorrere degli anni, Loredana ha messo in quel famoso scrigno sogni e speranze, ma non ha buttato mai via la chiave. Ha sempre ricercato felicità e serenità, trovandone forse un po’.

Nel 2015 rinviene una chiave in fondo al suo cuore, la prende e la stringe forte e decide che è arrivata l’ora di aprire la porta dei suoi pensieri e della sua anima. Comincia a riempire fogli bianchi di parole che le escono dal cuore. Inizia così la sua avventura con il primo importante libro dal titolo Pensieri dell’anima… dall’oscurità alla luce a cui seguono: Come una farfalla (2016), Dentro lo specchio (2017) e la silloge poetica Ascoltando con gli occhi (2018).

Loredana Borgna ha partecipato a diverse edizioni del “Festival del Nuovo Rinascimento” (Lucca ‘18 – 4° edizione, Milano ’19 – 5°edizione) e rientra tra gli Autori in permanenza al Centro Leonardo da Vinci Art Expo Milano.

Recensione

La percettività immanente di Loredana Borgna si traduce in una sensibilità poetica che, elevandosi dalle sue liriche, trasvola i cieli dell’anima. Il suo ambito prescelto è la poesia che mette in comunicazione con l’esterno la propria vera essenza. Ciò richiede una prodigiosa empatia che fa cogliere sfumature dell’esistenza invisibili ai più.

Come affermava Anassagora: “I fenomeni visibili sono uno sguardo lanciato su ciò che non è visibile”. Anch’io ho sempre creduto che gli aspetti vitali dell’esistenza siano generati da processi intrinsecamente intangibili che nascono nella nostra essenza immanente.

La vita è un incommensurabile mistero che avvolge il nostro cammino e che solo a tratti rivela scintille di luminosità. Quelle stesse scintille che sono in grado di abbagliare lo sguardo e di attribuire all’intelletto una vista superiore.

Loredana Borgna ci insegna che dobbiamo dotarci di una volontà di percezione per oltrepassare le barriere dei pregiudizi e dei condizionamenti al fine di osservare l’intangibile. Perché è proprio in ciò che non si vede, ma che si percepisce con il linguaggio del cuore, che va ricercato il senso della nostra esistenza.

Stefania Romito

Libro

Loredana Borgna

Come una farfalla

Questo mio secondo libro segna la mia rinascita.
È il momento della mia metamorfosi, da qui l’ispirazione per il titolo.

Tra i miei pensieri scritti aleggia una sensazione nuova, la ricerca della mia identità di donna, dopo tanto soffrire.
La ricerca della consapevolezza di poter decidere della mia vita, di poter volare con la mia anima.

Sono pensieri che rispecchiano la mia voglia di fuggire dal passato e riconquistare la mia identità di donna, rivolgendomi a un futuro portatore di speranza e luce. Vivendo nell’oggi emozioni portate da ciò che mi circonda e assorbendo energia positiva.

Pensieri e piccole rime che hanno come obiettivo il raggiungere altre anime bisognose di una sensazione che apra una breccia nel buio che a volte sembra assorbirci.

Intervista

– Decolliamo volando dritti al punto: cos’è la scrittura per te e quando è scoccata la scintilla per intraprendere il tuo cammino in qualità di scrittore?

Per me la scrittura è la materializzazione dei miei sentimenti, delle mie sensazioni e delle mie emozioni… scrivendo riesco a mettere a nudo la mia anima e in questo modo spero di riuscire a condividere, che per me è una cosa importante. Come sempre accade, lungo il nostro cammino,vi è un momento in cui ci sembra che tutto finisca, che tutto ci crolli addosso… io quel momento l’ho vissuto tra il 2011/12 e stavo cadendo in un tunnel buio, dentro il quale non vedevo uscita. Si dice che quando tocchi il fondo, ritorni a galla… io ho avuto la spinta di una persona speciale che mi ha spronato a mettere su un foglio tutto ciò che mi stava lacerando… ho lasciato che fossero il mio cuore e la mia anima a parlare e lì è cominciato il mio risalire verso la luce… è cominciata la mia rinascita.

– Se tu potessi andare a cena con un grande autore passato alla storia, chi immagini al tavolo con te? Siamo curiosi, raccontaci!  Di cosa parleresti? Che cosa ti piacerebbe chiedergli?

Io non ho avuto la possibilità di studiare e le mie conoscenze sono quelle del mio voler viaggiare tra libri presi in prestito, non conosco a fondo nessun tipo di arte e per me i nomi, tranne quelli studiati a scuola, il più delle volte sono sconosciuti e sarebbe sbagliato dire “conosco”… mi piace leggere di tutto e mi piace andare a cercare o seguire quando si parla di arte in generale… la mia fame del sapere è insaziabile…

Ma un’autrice del passato, nella quale mi sono spesso ritrovata nei suoi scritti e nel suo carattere solitario è Emily Dickinson.
Mi immagino a cena con lei, in veranda, nel suo cottage in riva al lago, le acque baciate dalla luna, il frinire dei grilli e miriadi di lucciole… in sottofondo la musica dolcissima di Beethoven “Per Elisa”.

Noi due che sorseggiamo un po’ di vino bianco e ci confidiamo le nostre solitudini, la nostra voglia di conoscere l’amore, la nostra voglia di non essere più invisibili… i nostri sogni… la nostra voglia di volare nel tempo.

– Fai parte del Nuovo Rinascimento e di un’Associazione come “Verso un Nuovo Rinascimento APS” che ha a cuore la diffusione della Bellezza nella nostra società contemporanea, in tutti i settori. Che ruolo ha per te la Bellezza? Diceva Dostoevskij che la Bellezza salverà il mondo, tu cosa ne pensi?

Per me la “bellezza” è il perdersi nell’incanto della natura, è perdersi tra le note di una musica, è l’entrare tra i colori di una tela e carpirne i segreti, è il rabbrividire ascoltando qualcuno parlare, è riuscire ad essere una cosa sola con ciò che mi circonda… per me tutto è bellezza, perché tutto racchiude il positivo, anche se si tende a vedere l’opposto, la bellezza è lasciarsi andare e appagare la nostra anima… sì credo che Dostoevskij avesse ragione…”la bellezza salverà il mondo”.

– A Milano abbiamo aperto il nuovissimo Centro Leonardo da Vinci Art Expo, centro artistico-culturale di via Carlo Torre 24 dedicato alla Genialità; qual è la tua visione della genialità? Ti è mai capitato di pensare od esclamare la frase, rivolta a te stesso o a qualcun altro : “Sei un genio!”  Descrivi, se ti ricordi, la situazione.

Genialità… la vedo nella creatività, nell’inventiva e mai nome più azzeccato è stato “Centro Leonardo da Vinci”.
Penso, che se non in frasi scherzose, non mi sia mai data del “genio”… ma sono sicura che non si diventa dei geni così a caso… ma si nasce con la genialità nel DNA, è natura, è inconscio… forse per essere un genio bisogna dar sfogo alla nostra follia, ecco perché veri geni ce ne sono pochi, perché si ha paura di tirar fuori il nostro lato “pazzesco”…

– Una delle prerogative del nostro appuntamento annuale, il “Festival del Nuovo Rinascimento” è quella di unire mondi in apparenza diversi, come l’Arte e l’Economia, la Cultura classica e quella scientifica: tu, da scrittore, cosa ne pensi?

Entrando a far parte del Nuovo Rinascimento, mi sono trovata catapultata tra persone diverse tra loro, una famiglia di origini e conoscenze disparate, ed è proprio questo il fine… trovarsi in mondi diversi, unire il tutto… fare un mix di emozioni e condividerle, dare libero sfogo alla nostra penna, al nostro pennello, al nostro lavoro di tutti i giorni… unire nel nome del sapere… rinascere ogni giorno.

– Atterriamo con gusto: sei a cena e dal tuo tavolo puoi ammirare una splendida libreria che espone volumi di vari generi letterari, a fianco vedi anche un leggio che espone la Divina Commedia; il tutto è accompagnato da un perfetto sottofondo musicale: raccontaci ora il tuo menù ideale, dall’antipasto al dolce, vini inclusi. Orsù siamo in Italia!!!

Come ho già avuto modo di dire svariate volte, io sono una persona semplice… non so usare una terminologia da vocabolario, io scrivo parole che tutti usiamo ogni giorno e forse è proprio questo che ha fatto sì che i miei pensieri e le mie poesie riuscissero a entrare nel cuore di molti lettori…

Anche a livello culinario non sono una raffinata e da brava piemontese il mio menù sarebbe senz’altro una bella “Bagna Caùda”, con tante buone e belle verdure… il tutto innaffiato da un buon bicchiere di Barbera e per chi ama il bianco, un buon Arneis… una cena così, oltre che riempire la pancia, nutre lo spirito, aiuta a stare in compagnia, a parlare, a tirare fuori il meglio di noi… insomma comunicare.

– Ora che ci salutiamo lascia che il pubblico che ti legge si ricordi di te anche attraverso un tuo pensiero sintetico. La tua frase è:

Nel salutarvi, vi ringrazio delle grandi opportunità che mi avete regalato… sono fiera e onorata di fare parte di questo movimento di bellezza, cultura e conoscenza… e cosa molto importante, di amicizia e condivisione.

Il mio alter ego è la Signora delle Farfalle e come tale viaggio con la mia fantasia e mi poso sui cuori delle persone sperando di riuscire a portare i miei messaggi d’amore…

Stiamo e abbiamo attraversato brutti momenti che hanno tarpato le ali a tanti di noi, quindi vi lascio con alcuni versi di una poesia a me cara:
“… Nulla si perde
    nulla rimane indietro
    tutto va avanti
    si compie… si forma
    ed è la tua storia…”
e ricordate sempre che nulla finisce… è sempre un nuovo inizio.