La Pietà di Foschi

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La Pietà di Foschi, l’opera del mistero

La Pietà Experience al Centro Leonardo da Vinci Art Expo

In occasione della settima edizione del Festival del Nuovo Rinascimento, la Pietà di Foschi, conosciuta anche come l’Opera del Mistero per i particolari effetti provocati durante la sua contemplazione e per gli inspiegabili cambiamenti che appaiono sulla tela, sarà esposta giovedì 1 dicembre 2022 al Centro Leonardo da Vinci Art Expo.

Davide Foschi, artista, scrittore, relatore, è anche il fondatore di Nuovo Rinascimento, movimento culturale che pone al centro l’essere umano, la riscoperta del valore del senso della Meraviglia e della Bellezza, riaprendo come nel primo Rinascimento la questione dell’importanza della sinergia fra arte, scienza, cultura, educazione, ambiente ed economia.

La Pietà di Foschi, dipinto che desta da ormai dieci anni il clamore del pubblico e della critica, ha una genesi particolare: è nata durante un momento di particolare trance raggiunta dall’artista milanese, in seguito ad una profonda meditazione nel giorno di Pasqua del 2009. Spesso la tela, sempre in inspiegabile evoluzione, muta anche all’improvviso tra lo stupore degli osservatori che sembrano lasciare, con la loro interazione, una sorta di impronta psichica sul dipinto creando di fatto un incredibile dialogo fra l’immanente ed il trascendente.

L’artista stesso, parlando dell’opera, afferma:

“Non posso prendermi la responsabilità degli effetti che la visione di quest’opera può avere. Troppo forti sono state le reazioni fino ad oggi”.

A questo, si aggiungono le parole del Critico d’Arte Giammarco Puntelli:

“…se l’arte è da sempre una finestra sulla ricerca della Verità,la visione de La Pietà di Davide Foschi è gettarsi da quella finestra senza paracadute, il brivido dell’emozione porta ad una maggiore consapevolezza del nostro essere uomini vivi in un mondo vivo…”

“La Pietà” non può né essere ripresa con videocamere, né essere fotografata. Il motivo di questo divieto è da ricercarsi nella natura del dipinto stesso: l’opera è infatti così dinamica che l’osservatore può interpretarla ogni volta in modo diverso, poiché è in grado di riflettere l’anima di chi la osserva. Per questo, non è possibile riprenderla con alcun mezzo artificiale, né vederla collettivamente, ma solo da una persona alla volta, o due, ma solo se molto unite tra loro.

Fotografare l’anima è infatti impossibile e solo un’altra anima è in grado di scorgerla.

Per info sull’artista: www.davidefoschi.it